XVI Capitolo Generale dell’Ordine della Mercede, 2 maggio 2016
Abbiamo iniziato la giornata all’ora stabilita con la liturgia delle Lodi guidata dai religiosi brasiliani. L’Eucarestia l’abbiamo celebrata alla fine della giornata.
Riuniti ancora in sala capitolare, dopo aver approvato il verbale della sessione di ieri, abbiamo dedicato un’ora di tempo alle risonanze sulle relazioni ascoltate nei giorni scorsi.
Alle 11 ci siamo incamminati verso il Vaticano che sta vicino, proprio di fronte a dove abitiamo. Senza esimerci dal rigoroso controllo di sicurezza siamo arrivati puntualmente alla sala del concistoro dove Papa Francesco è venuto ad incontrarci. Ci accompagnavano P. Augustín Devesa, Generale dei Mercedari Scalzi e il suo vicario. La Madri Generali María Dorita López (Religiose dell’Ordine), Aurora Calvo (Mercedarie della Carità), Carlina Zambrano (Mercedarie Missionarie di Barcellona), Filomena Hirota (Mercedarie Missionarie di Bérritz) Anna Maria Tavella (Suore di Nostra Signora della Mercede), María Luisa Mendoza (Mercedarie del SS.mo Sacramento). Al gruppo si è unito anche P. Pedro Aliaga, vicario generale dei Trinitari.
Dopo il saluto del P. Maestro Generale il Papa ci ha rivolto la sua parola, accentuando, alla fine del suo discorso, che dobbiamo essere profeti ispirati dai gesti del nostro passato. La notizia è stata riportata dagli organi di informazione del Vaticano, e il testo del messaggio del Papa è a disposizione in spagnolo sul sito del ufficiale del vaticano.
Nel pomeriggio Mons. José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ha esposto con grande passione e intensità le sfide per rivitalizzare la vita consacrata, e gli aspetti più rilevanti nella formazione inziale e permanente.
Abbiamo concluso la giornata intorno all’altare, celebrando l’Eucarestia nella quale abbiamo affidato al Signore il ministero petrino del S. Padre, ringraziando il Signore per il privilegio, concesso a tutti i partecipanti all’udienza, di averlo potuto salutare personalmente.